“Ciak si intervista”: Silvana Carolla & Vincenzo Gammone (Questo…Sono io!)

Benvenuti sul blog, oggi voglio parlarvi di due giovani scrittori esordienti, Silvana Carolla e Vincenzo Gammone. Insieme hanno deciso di scrivere “Questo…Sono io!”, un libro tratto da una storia vera, quella di chi con coraggio è riuscito a prendere in mano le redini della propria vita.
Scopriamoli: “Ciak si intervista!”📹

Ciao Silvana, Ciao Vincenzo: ci raccontate qualcosa di voi?

Silvana Carolla nasce a Napoli. Studia archeologia e storia delle arti. Attualmente lavora al Picchio del Giornale e come volontaria presso l’Unione Italiana Ciechi ed ipovedenti.
Vincenzo Gammone nasce a Napoli. Diplomato in Danza all’Accademia Agorà Arte. Attualmente lavora come parrucchiere.

Perché avete deciso di scrivere un libro insieme?

Dopo un viaggio di lavoro nella buona vecchia Milano, inizio a lavorare come volontaria in un’associazione per ciechi ed ipovedenti. Fu allora che ricevetti una telefonata da Vincenzo che, per scherno, mi disse: "Se decidessi di scrivere la mia storia, sicuramente avrai molto da raccontare." Fu così che mi incuriosì ed iniziammo a stilare, telefonicamente, la struttura del libro. Un appunto che affascina molti lettori è quello che è stato scritto dagli ultimi capitoli in poi.

Qual è il tema del romanzo?

Naturalmente in una realtà difficile come quella del sud, un argomento che affascina molti è quello dell’omosessualità. Vincenzo Gammone è il protagonista della storia. Racconta, senza veli, una vita difficile affrontata nel periodo dell’adolescenza. Noi lo consideriamo psicoanalitico, perché Vincenzo fa un viaggio nel suo Io, abbattendo tutti i pregiudizi e dichiarando apertamente la sua omosessualità.

Vincenzo, immagino non sia stato semplice affrontare la tua omosessualità, ma soprattutto decidere di trasformare in parole, una parte della tua vita: come è nato questo progetto? Cosa ti ha spinto a realizzarlo?

Questo progetto è nato dalla voglia di far conoscere quella che fu la mia realtà. Con la consapevolezza di essere una voce fra tante, mi sono messo in gioco accarezzando l’idea che se posso essere d'aiuto a qualcuno, perché non tentarci?

Silvana, hai accompagnato Vincenzo in questo cammino: come è stato? Secondo te cosa può insegnarci “La relatività di essere diversi”?

Scrivere "Questo...Sono io!" è stato un viaggio nella memoria di una persona che ha subito tanto ed ancora porta le cicatrici. "La relatività di essere diversi" nasce con l’intento di fare percepire ai lettori che essere "diversi" o meglio "essere considerati diversi" è concepito in modo relativo. Quello che voglio dire è che un pensiero non è mai "assoluto". Essere accettati per come si è, questo è il messaggio che volevo si carpisse. Si è sempre discusso riguardo la "violenza sulle donne" ma, mai di quella che possono provare gli omosessuali. Psicologicamente un ragazzo non può subire violenza solo perché dalla società è considerato "diverso". Lo stop all'omofobia nasce per partorire i diritti degli omosessuali, pareggiandoli con noi persone considerate "normali":
pari diritti e pari doveri come: il matrimonio, camminare mano nella mano, baciarsi in pubblico;
la Bibbia recita che Dio ha creato l’uomo e la donna.Non dice che possono esistere varianti. Narra, però, anche l’amore per il prossimo;
l’amore è un concetto del tutto astratto. Se tra due persone, di qualsiasi sesso siano, nasce l’amore vuol dire che doveva essere così. Non bisogna guardare la forma, ma il contenuto.

“Basta alla violenza psicologica sugli uomini.”
“Basta essere considerati diversi.”

Qual è la parte del romanzo che vi è più cara?

Per me, Vincenzo, la parte del romanzo che mi ha colpito di più è stata quando la mia seconda famiglia: gli amici, mi hanno trascinato fuori da un tunnel senza fine. Ossia quando stavo per prendere una decisione drastica che avrebbe risolto gran parte dei problemi: il suicidio.
Invece per me, Silvana, la parte del romanzo che ho più a cuore è quella finale quando, finalmente, è rivelato il perché del titolo del romanzo.

Quali sono i motivi per i quali bisognerebbe leggere Questo…Sono io?

Noi consigliamo di leggere "Questo...Sono io" per diversi motivi, tra cui: far aprire gli occhi ad un sud Italia ancora legato alle tradizioni e ai pregiudizi; far capire che chi si trova dall'altra parte delle accuse, soffre terribilmente; far capire a chi si trova in difficoltà che, credendo più in sé stessi, si può superare ogni ostacolo.

Vincenzo, amicizia e danza sono due elementi fondamentali della storia: hanno avuto due ruoli diversi nella tua vita?

Amicizia e danza sono stati e sono una colonna fondamentale della mia vita. Gli amici sono la mia seconda famiglia e mi hanno aiutato a credere in me stesso e a non mollare mai. La danza fa parte del mio lavoro. Essere un ballerino è stata la mia più grande passione fin da piccino. Quando sono stato ammesso ad Agorà Arte, mi sono reso conto che potevo dare tanto in quella sala, così da recuperare presto gli anni persi e diplomarmi con il massimo dei voti.

Durante la stesura, ci sono state incomprensioni che vi hanno spinto ad abbandonare questo progetto? Quali sono i consigli che vi sentite di dare a chi si accinge a scrivere un romanzo insieme?

In realtà si ma, sono state dettate da un fattore: spazio-temporale. Scrivere un racconto a quattro mani è stato difficile soprattutto per la distanza propriamente fisica e dei luoghi dove viviamo e a causa della la vita quotidiana che dimezza il tempo a disposizione. Ma non abbiamo mollato.
I consigli che ci sentiamo di propinare a chi si accinge a scrivere, per la prima volta, un romanzo insieme sono: armatevi di pazienza, cercate di incontrarvi e create uno scheletro dei capitoli, prima ancora di apprestarvi ad aprire ‘Microsoft Word’ ed incominciare a scrivere.

Quali sono i vostri piani per il futuro? Nascerà un nuovo libro firmato Silvana Carolla & Vincenzo Gammone?

Silvana Carolla: Dopo la stesura di "Questo... Sono io!" ho vinto diversi premi letterari e ho preso parte all'Enciclopedia Italiana degli Autori Italiani. Sta per essere pubblicato il mio secondo romanzo psicoanalitico con tema l’adolescenza, dal titolo She.
Vincenzo Gammone: La mia vita è proseguita in meglio,ho vinto un concorso dal genere Fantasy ed in cantiere persiste, più vivo che mai, il mio secondo romanzo, dal titolo ancora Top Secret.
Entrambi abbiamo voglia di continuare ‘Questo...Sono io!’, scrivendone un secondo volume. Ci sono delle idee per non lasciare la storia di Viky nel cassetto, ci stiamo lavorando dai!

Anteprima:

(…) Dopo quell'unico momento di debolezza, in cui ero stato sul punto di commettere una sciocchezza, presi una decisione: scelsi di vivere, perché nell'istante in cui stavo per togliermi la vita capii che essere diversi non comportava necessariamente isolarmi o lasciar morire a poco a poco la persona che viveva in me, piuttosto significava lottare e vedere davanti ai miei occhi la soddisfazione più grande: la commozione dei miei genitori per qualcosa che avevo fatto io e che avevo realizzato grazie alle mie forze e all'amore infinito che regnava dentro di me. Qualche giorno dopo il Saggio Finale, decisi di incidere sulla schiena un paio di ali con tre iniziali: “V.N.E.” V. come Viky, N. E. Come: Natan ed Emmanuel il nome dei miei due angeli custodi, i miei fratelli. Il loro silenzio mi aveva donato la forza che non avevo per andare avanti e aveva completato le mie giornate piene di tenebre con sorrisi e carezze. Le ali simboleggiavano il mio cambiamento di rotta, come un gabbiano cambia la sua direzione in base alla terra che incontra lungo il suo cammino. Io avevo cambiato la mia vita facendo rispettare i miei diritti. La libertà che mi era stata tolta l’avevo riconquistata anche grazie a me e alla mia forza di volontà. (…)

Questo estratto del romanzo è stato inserito, perché ha ispirato l'illustrazione a cura di Sara Russo.


A presto,
-Libera


Illustrazione a cura di Sara Russo

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